Il volume vuol far scoprire la figura di Leo Ferrero (1903-1933), intellettuale bilingue e "binazionale", autentico mediatore culturale tra Italia e Francia. Attivo nell'orbita di Piero Gobetti, mentre si trovava a Parigi in esilio volontario operava nelle redazioni di periodici francesi (fra cui "Notre Temps") e italiani (fra cui il "Il Baretti", "Solaria", "La Fiera letteraria"). A lui gli italiani devono cronache della vita culturale parigina, presa a modello da Ferrero per uno svecchiamento del gusto nelle lettere, nel teatro e nelle arti in Italia, secondo un'apertura davvero europea. A lui i francesi devono la conoscenza e la collaborazione con i cenacoli italiani più innovativi, quello gobettiano a Torino e quello fiorentino di "Solaria".
A partire anche dalle carte degli archivi di Ferrero, la monografia ne ricostruisce ed esamina la vita, l'opera e soprattutto l'attività di giornalista, critico letterario e teatrale, nella sua produzione in lingua francese e quella in lingua italiana, sullo sfondo degli anni Venti e Trenta.
Il volume si innesta nell'ambito delle attività del progetto di ricerca "Open Literature", coordinato da Cristina Trinchero presso l'Università di Torino, nell'ottica di comporre un libro che successivamente "dialoghi", in un rimando reciproco, con supporti digitali sensibili di infiniti arricchimenti.