Scritti letterari di artisti non letterati
La scrittura degli artisti non letterati è un genere eterogeneo in cui produzioni di natura finzionale o poetica si affiancano a scritti più tipici, come il manifesto programmatico, il saggio, l’epistola, l’intervista, l’articolo di taglio pubblicistico. Molta di questa produzione ha dichiarate ambizioni letterarie o rivela un’intenzione, pur non esplicita, in questo senso. Sarà proprio tale intenzione letteraria l'oggetto dell’indagine del numero 24 della rivista Poli-Femo.
Sia anzitutto delimitato il campo per esclusione: questo numero in elaborazione di «Poli-Femo» non si occupa dell’opera di quella categoria di artisti che sono gli autori letterari: scrittori di poesie, romanzi, racconti, fiabe, drammi ecc.; si occupa bensì – in positivo – dell’opera scritta di tutti gli artisti di altra specie, rappresentanti non della letteratura ma delle diverse altre arti. Una classificazione rudimentale delle quali comprenderà le arti visive (pittura, scultura ecc.), quelle performative (musica, danza, teatro, teatro musicale ecc.), quelle costruttive (architettura, design), le arti della tecnologia mediale elettr(on)ica (fotografia, cinema, videoarte, radiodramma ecc.) e tutte quelle nate più di recente come ibridi o estensioni o torsioni delle arti tradizionali (arte concettuale, installazione, performance art, land art, net art, fumetto, videogame ecc.).
Nell’ultima fase storica, dal modernismo in avanti, è forte la tendenza a decostruire i codici espliciti e impliciti del sistema della letteratura (o latamente della scrittura). Compresi i codici relativi ai generi e alla loro classificazione. Sul fronte creativo, gli autori sono sempre più propensi a trasgredire l’ordinamento dei generi secolari o millenari codificati, varcando o abolendo i confini – su piani diversi – tra poesia e prosa, tra fictio e dictio, tra letteratura alta e bassa, tra scrittura pura e scrittura commista con altri mezzi materiali, ecc. Sul fronte storico-teorico-critico, gli studiosi riconoscono sempre più la labilità delle categorie di genere consolidate, anche nella loro applicazione alla storia: per cui quelle categorie si rivelano non del tutto efficaci a dar conto dei fenomeni del passato, figurarsi del presente.
In un quadro simile, volendo occuparsi di un genere testuale ulteriore rispetto a quelli codificati, sarà opportuno procedere con cautela. La scrittura degli artisti non letterati non forma un genere unico, separato, compatto; al contrario, prende le forme più diverse e costituisce un insieme eterogeneo. All’interesse palese che rappresentano per questo numero le produzioni di natura più specificamente finzionale o poetica, si affianca quello per altre categorie di scritti d’artista, quali, tipicamente, il manifesto programmatico, o la presentazione del proprio lavoro, oppure il saggio (concernente l’arte propria o anche le altre arti o campi non artistici), l’epistola, l’intervista, l’articolo di taglio pubblicistico. Molta di questa produzione ha dichiarate ambizioni letterarie o rivela un’intenzione, pur non esplicita, in questo senso. Sarà proprio tale intenzione letteraria l’oggetto dell’indagine del numero della rivista.
Nonostante l’eterogeneità di forme e obbiettivi, la scrittura degli artisti non letterati è una categoria abbastanza chiara e distinta da poter essere fatta oggetto di un’indagine specifica, dedicata. Merita isolare e focalizzare questo campo d’indagine, che non pare privo d’interesse scientifico. L’ipotesi di lavoro è che, senza postulare l’esistenza di un (macro)genere “scritti di artisti non letterati” unico e autonomo, sia però utile, quanto meno in prospettiva euristica, riunire in un unico volume un insieme di analisi e di approfondimenti teorici su testi scaturiti da artisti di diversa provenienza artistica al fine di permettere l’emersione di tratti caratterizzanti o di elementi comuni significativi insiti nel cosiddetto “doppio talento”. Tra l’altro, mentre esistono raccolte di scritti d’autore (talora in collane editoriali specializzate), approfondimenti su scritti di singoli artisti-autori, riflessioni sugli scritti di autori appartenenti a singoli campi artistici (gli scritti dei pittori, gli scritti dei compositori…), nonché analisi puntuali su esempi significativi di doppio talento (cfr. “Letteratura e arte”, n.18, 2020), non risulta che sia già solidamente fondato, anzi forse è quasi da inventare, lo studio generale sugli scritti d’artista, trasversale alle diverse arti (studio che presumibilmente sarà di necessità collettivo e interdisciplinare). L’interrogativo di fondo potrebbe essere il seguente: le inevitabili interferenze fra i linguaggi artistici che caratterizzano la produzione di artisti non letterati possono essere ricondotte a una serie di tratti caratterizzanti?
Gli scritti degli artisti non letterati (a dire il vero, riguardo a quanto segue, anche quelli degli autori di letteratura) possono essere ripartiti in due macro-categorie (dal confine ovviamente sfrangiato ma non inconsistente né del tutto arbitrario):
- scritti letterari, appartenenti a generi più o meno consolidati, tipicamente – ma non esclusivamente – finzionali, come ad esempio il romanzo di un pittore o la poesia di un compositore ecc.;
- scritti non letterari, non appartenenti a generi letterari consolidati e tipicamente non finzionali, tra cui ad esempio manifesti, autopresentazioni, saggi, analisi, epistolari.
Il volume collettaneo cui la presente call for papers dà abbrivio sarà di conseguenza suddiviso in due sezioni, rispettivamente concernenti le due suddette macro-categorie (senza d’altronde escludere contributi che pure le mettano proficuamente in discussione).
«Poli-Femo» sollecita dunque i ricercatori delle varie discipline – quelle inerenti alla letteratura e quelle inerenti alle altre arti – a proporre articoli rivolti allo studio della scrittura, letteraria e non, degli artisti non letterati.
Il tema monografico del numero potrà essere approcciato in maniera assolutamente libera, ma si suggeriscono già qui alcune linee d’indagine percorribili:
- nell’opera di un medesimo singolo autore, l’unità o separazione – genetica e poi effettiva – fra i prodotti della sua arte non letteraria e quelli della scrittura;
- anche nel caso di separazione fra i prodotti delle due distinte attività, l’eventuale interferenza della poetica individuale dell’artista nella sua arte (non letteraria) con la sua scrittura;
- la capacità dell’artista di innovare rispetto ai generi di scrittura canonici;
- eventuali tendenze storiche o di ambito geografico relative alla propensione di certune categorie d’artista a scrivere, sia sull’arte propria (testi di poetica, critici, teorici, didattici ecc.), sia su un’arte diversa, sia su tutt’altro;
- l’eventuale impatto della produzione finzionale di artisti non letterati sulla letteratura coeva;
- la questione del “doppio talento” (laddove pertinente) affrontata dal punto di vista teorico;
- esplorazione di affinità/differenze di linguaggi.
Le proposte di studio sull’argomento offerte da quanti intendono collaborare al volume verranno vagliate dal Comitato Scientifico, al fine di ampliare l’esplorazione intrapresa in questo numero della Rivista. Si accettano contributi in italiano, inglese e francese.
A tal fine la Redazione propone il seguente calendario di scadenze: passaggio preliminare ed essenziale è l’invio, all’indirizzo redazione.polifemo@iulm.it, di un abstract (min.10/max.20 righe), keywords e di un breve curriculum vitae del proponente, entro il 28 febbraio 2022 (termine ultimo). La Redazione confermerà agli autori l’accettazione dei contributi entro il 15 marzo 2022. La consegna del contributo è fissata al 15 giugno 2022.
Tutti i contributi saranno sottoposti a double blind peer review. Il numero, curato dalla Prof.ssa Laura Brignoli e dal Prof. Stefano Lombardi Vallauri, sarà pubblicato nel dicembre 2022