Vous êtes ici

Politique, droit, économie

Call for papers "Il cammino della tolleranza"

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
Nella storia del pensiero politico occidentale l’idea di tolleranza ha costituito, ancor prima che un principio astratto, un concreto spazio pubblico di riconoscimento di diritti civili e partecipazione politica all’interno del processo di sviluppo di sistemi democratici. Nel corso della sua lunga evoluzione tale concetto ha subito però radicali mutamenti passando così dall’espressione della rivendicazione di una libertà religiosa da parte di comunità tradizionalmente protestanti, a principio istituzionale di regolazione della convivenza politica largamente accettato, seppur allo stesso tempo criticato, in quanto concepito come surrettizio strumento di dominio politico egemonico. Ci si propone di allestire un convegno internazionale su questo tema che si terrà a Padova i prossimi 26 e 27 Maggio. A tal proposito si pubblica un call for papers in scadenza il prossimo 1 Marzo.
Nella storia del pensiero politico occidentale l’idea di tolleranza ha costituito, ancor prima che un principio astratto, un concreto spazio pubblico di riconoscimento di diritti civili e partecipazione politica all’interno del processo di sviluppo di sistemi democratici. Nel corso della sua lunga evoluzione tale concetto ha subito però radicali mutamenti passando così dall’espressione della rivendicazione di una libertà religiosa da parte di comunità tradizionalmente protestanti, a principio istituzionale di regolazione della convivenza politica largamente accettato, seppur allo stesso tempo criticato, in quanto concepito come surrettizio strumento di dominio politico egemonico. In occasione dei 250 anni dalla pubblicazione della voce Tolérance all’interno dell’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert e a 50 anni da quella del saggio di Herbert Marcuse, Repressive Tolerance, nel quale venivano denunciati i limiti di una tolleranza utile ad avallare una politica lassista e privata di ogni responsabilità morale, si intende stimolare una riflessione che, procedendo da differenti prospettive disciplinari -filosofia, letteratura, storia, teologia, politologia, giurisprudenza -, sondi l'attuale validità di questa nozione, centrale all’interno del dibattito contemporaneo, particolarmente in relazione ad alcune questioni fondamentali nella società postmoderna, quali pluralismo e multiculturalità. A titolo puramente esemplificativo si propongono alcuni possibili temi sui quali sarebbe auspicabile promuovere la riflessione:   - L'evoluzione del concetto di tolleranza, un percorso plurisecolare. L'idea di tolleranza assume in età moderna una mobilità tale da non permettere di attribuire al concetto un valore neutro e stabile; a seconda del contesto storico e geografico di riferimento le definizioni e gli usi della tolleranza divergono, talvolta anche notevolmente. Di conseguenza si incoraggiano studi che, affrontando le origini, gli sviluppi, la cristallizzazione e le criticità di tale idea e pratica politica, documentino l'itinerario storico di questa idea, mettendo in risalto punti di contatto e di rottura fra testi ed epoche differenti. Si sollecita anche una riflessione su singoli autori che hanno messo a punto nel corso dei secoli questa nozione, come ad esempio Spinoza, Locke, Voltaire, Mill, Marcuse. Si caldeggiano inoltre interventi su opere letterarie, giuridiche o teologiche che hanno contribuito al dibattito sulla tolleranza.   - La tolleranza tra valore e disvalore. Il saggio di Marcuse sopra menzionato mise in discussione l'idea di tolleranza come valore assoluto, ponendo le basi per un profondo ripensamento del concetto di tolleranza alla luce dell'affermazione della democrazia capitalista del secondo dopoguerra. La comparsa di quel volume impose ed impone ancora oggi una riflessione sul sistema di valori della società contemporanea; si sollecitano quindi interventi sulla querelle novecentesca in merito all'efficacia -o all’inadeguatezza -di una strategia della tolleranza, particolarmente da un punto di vista filosofico, politico, letterario, giuridico e teologico. Potranno essere presi in considerazioni non soltanto studi sull'opera di Marcuse, ma anche su teorici successivi che riprendano in maniera originale la critica del pensatore francese, come ad esempio la giurista Lani Guinier (The tyranny of the majority, 1994) o il filosofo e psicoanalista Slavoj Zizek (Ein Plädoyer für die Intoleranz, 1998).   - Tolleranza, democrazia e multiculturalismo: teorie e pratiche delle politica contemporanea: La dimensione globalizzata del mondo postmoderno ha favorito nel corso degli ultimi decenni una produzione di incontri e scambi multiculturali senza precedenti, dai quali sono tuttavia spesso nati conflitti, talora particolarmente cruenti, radicati proprio nell'ostilità verso differenti posizioni culturali, religiose, politiche o economiche. Nella teoria politica più recente è stata talvolta riproposta la valorizzazione di una pratica della tolleranza come unica soluzione adatta a raggiungere la pacificazione di sanguinarie diatribe che si fondano su questa insofferenza interculturale, la quale si ripropone, in rapporto al problema dell'integrazione, anche lontano da scenari di guerra celebrati, nelle democrazie occidentali. Si propone di conseguenza di riflettere sul valore che la tolleranza può assumere nel dirimere queste difficili controversie con le quali la politica contemporanea deve necessariamente confrontarsi e sulle ripercussioni che una politica della tolleranza potrebbe avere nel contesto delle democrazie liberali.     Le lingue ufficiali del Convegno sono l'italiano, l'inglese, lo spagnolo e il francese. Le proposte di partecipazione dovranno essere inviate elettronicamente entro il giorno 1 Marzo 2015 all'indirizzo: convegnotolleranza2015@gmail.com e dovranno comprendere un abstract di circa 300 parole e un breve curriculum scientifico. É prevista una quota di partecipazione, fissata in € 50, comprensiva della partecipazione al Convegno, alla cena sociale e ai coffee break. Le spese di viaggio ed alloggio sono a carico dei partecipanti. É prevista la pubblicazione di un volume contenente gli interventi più significativi, selezionati dal comitato scientifico. Ulteriori informazioni, tra cui i nomi dei relatori principali e dei componenti del comitato scientifico, possono essere trovate al sito: http://tolleranza2015.wordpress.com/
Nom du contact: 
Enrico Zucchi
Courriel du contact: 
zucchi.en@gmail.com
Suggéré par: 
Enrico Zucchi
Courriel: 
zucchi.en@gmail.com
Date de début ou date limite de l'événement: 
01/03/2015
Ville de l'événement: 
Padova
Type d'événement: 
Appels à contribution
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
tolleranza, evoluzione, democrazia, multiculturalismo,
Site web de référence: 

Discours d’Europe, discours sur l’Europe. Quand polémiques et controverses s’en(m)mêlent...

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
Appel à communication pour le colloque international et interdisciplinaire "Discours d’Europe, discours sur l’Europe. Quand polémiques et controverses s’en(m)mêlent...". Le colloque aura lieu les 17 et 18 décembre 2015 à l’ULB, à l’initiative de l’Université libre de Bruxelles (Cevipol, Graid et Resic), de l’Université de Liège (Lemme), de l’Université de Mons, de l’Université Saint-Louis – Bruxelles (Crespo, IEE), des Groupes de travail « Questions sociales » et « Europe » de l’Association belge francophone de Science politique et du Groupe de contact F.R.S.-FNRS Langue(s) et Politique(s).
La construction européenne a déjà plus de 62 ans si l’on met en route le compteur à la naissance de la Communauté économique du charbon et de l’acier en 1952. Si dans un long premier temps, elle a été principalement l’affaire de la classe politique et de certaines professions directement concernées par son développement (fonctionnaires européens, financiers et exportateurs, industriels, juristes spécialisés en droit communautaire...), l’essentiel des populations européennes des États membres y était largement indifférente. Tout changea avec la décision prise par les élites politiques et économiques de transformer le marché commun des origines, surtout connu pour sa célèbre politique agricole commune (PAC), en une Union économique et monétaire (UEM). Pareil projet nécessitait de telles transformations des mentalités, notamment pour passer à une monnaie commune, qu’il a fallu entreprendre une extraordinaire politique de communication auprès des populations pour essayer de convaincre un maximum de monde possible du bien-fondé de l’entreprise et de ses bienfaits. C’est avec les débats sur le projet de Traité de Maastricht, dès avant son adoption par les chefs d’État et de gouvernement en décembre 1991, que l’Europe sortit de son «anonymat» populaire... Naquirent ainsi de sérieuses et nombreuses polémiques et controverses dans l’espace public tant sur le sens de cette construction que sur son rythme et ses élargissements, donnant lieu à des dénominations, faisant circuler des argumentaires et des mots d’ordre, et cristallisant des postures politiques : néolibéralisme contre développement de la redistribution sociale, souveraineté nationale contre supranationalisme, Europe des États contre Europe des régions, Europe de gauche contre Europe de droite. Des bipolarisations fortes se construisirent engageant le rejet ou le soutien pur et simple soit de la construction européenne soit du tournant amorcé depuis 1985 et le grand marché.   Intégration contre élargissement, fédéralisme contre confédéralisme, supranational contre intergouvernemental, Europe à une vitesse contre Europe à plusieurs vitesses : les polémiques sont aussi intenses parmi les partisans de la construction européenne. Certes ces débats sont plus anciens mais ils restent tout aussi vifs parmi ceux qui s’entendent pourtant à œuvrer à l’édification d’une Europe intégrée. Avec le virage effectué par le pouvoir politique de l’Union européenne dès 2010 par l’adoption des mesures de la nouvelle gouvernance économique, controverses et polémiques se renforcent de plus belle tout comme la popularisation négative du pouvoir européen symbolisé par une Troïka dont la légitimité est elle aussi fortement mise en débat : Europe des riches contre Europe des pauvres, Europe des banques contre Europe des peuples... Le clivage semble s’accroître davantage de part et d’autre. Ce prochain événement scientifique prolonge la réflexion commune entamée à l’automne 2013 par le « groupe de Besançon » sur la notion de contre-discours d’Europe et qui a débouché sur la création d’un réseau transnational de réflexion et d’échange dénommé l’Observatoire des discours d’Europe (http://disceurope.hypotheses.org/). Il vise à élargir le cercle de partage des études sur ce type de production discursive ainsi que les disciplines représentées : sciences politiques, socio-linguistique, sociologie, histoire, communication politique et journalisme, économie, philosophie. Le colloque a pour ambition de réunir deux jours durant des chercheur.e.s universitaires de diverses disciplines travaillant sur des terrains de recherche très variés et qui ont comme point commun de s’intéresser aux discours produits par les acteurs qui s’affrontent autour du processus de la construction européenne, que ce soit d’un point de vue diachronique ou synchronique. Le but est de faire le point sur l’état des principales controverses et polémiques sur la construction européenne pour réfléchir sur l’état réel de l’intégration européenne : quelles sont les polémiques qui s’éteignent ? Quelles sont celles qui survivent au temps ? Retrouve-t-on les mêmes types de débats dans tous les espaces nationaux ? Y a-t-il vraiment débat ou bien s’enferre-t-on dans des monologues imperméables les uns aux autres ? Existe-il au contraire des dialogues qui s’enrichissent mutuellement dans la durée ? Quelles sont les controverses-clés de l’heure ? Quels sont les styles, les arguments, les figures, les artifices les plus mobilisés pour polémiquer? Qui soutient l’Union européenne, qui la condamne? Qui soutient l’Europe, qui la condamne ? Ces deux dernières questions amenant des réponses bien différentes. Nous serons également amenés à nous demander quel est le rôle des discours médiatiques dans la construction des problèmes publics liés à l’Europe (i.e. l’entrée de la Turquie) et dans la médiatisation des débats présentés comme des polémiques ou des controverses. Enfin, les polémiques et controverses autour de l’Europe sont également éclairées par leur contraire, la recherche d’un consensus, par exemple lorsque les élites politiques nationales tendent à invoquer l’Union européenne pour créer le consensus autour de mesures entreprises, en particulier dans le champ socio-économique. Quelles sont les modalités de ces types de discours? L’Europe y joue-t-elle le rôle d’un bouc émissaire, d’une contrainte extérieure ? Est-elle présentée comme le lieu de définition du politiquement raisonnable ? Comme l’échelle de gouvernement (ou de « gouvernance ») adéquate pour faire face aux « défis de la mondialisation » ? Bref, comment l’Europe s’articule-t-elle aux discours politiques et économiques ? Comment participe-t-elle au découpage discursif des différentes sphères d’activité sociale ? Comment participe-t-elle à la distinction, en amont de la polémique, entre ce qui peut faire l’objet d’une polémique et ce qui ne le peut pas ? Au-delà des discours politique et médiatique, il nous intéresse d’interroger aussi la dimension des publics médiatiques ou citoyens par le biais des polémiques « profanes », que l’on peut retrouver sur des forums de discussion ou des réseaux sociaux. Les publics vont en effet acquérir une importance de plus en plus grande au fur et à mesure que le processus de construction européenne avance et que se développent des outils de consultation et des dispositifs sociotechniques de participation. La parole citoyenne, qu’elle apparaisse comme des énoncés éclatés (commentaires sur Facebook par exemple) ou sous forme organisée (sondage), est en effet toujours convoquée par les instances de décision, soucieuses de développer les processus de consultation. Mais cette parole peut également déclencher la polémique en lançant des pétitions ou des initiatives citoyennes. Dans ce contexte, la polémique peut être vue comme un outil de démocratisation. Travailler sur l’Europe, c’est aussi s’inscrire dans un contexte de multilinguisme ; l’Union européenne prend en compte officiellement 24 langues distinctes. Des travaux sur des corpus multilingues seront particulièrement appréciés. Un appel est lancé afin de recueillir des propositions de communication, que ce soit tant de praticiens de l’analyse du discours, quelle que soit la méthode d’analyse pratiquée, que des analystes travaillant sur les acteurs, les institutions et les politiques de l’Union européenne : le point de convergence des communications qui animeront ce colloque étant l’analyse de polémiques tant passées qu’actuelles sur le contenu et la forme de l’Europe à partir de matériaux textuels. Nous encourageons les participants à construire des corpus ad hoc susceptibles d’exemplifier les questions ici évoquées –la liste n’étant pas par ailleurs exhaustive. INFORMATIONS PRATIQUES ET CALENDRIER Lieu : Université libre de Bruxelles (ULB); date : 17 et 18 décembre 2015 Langue de travail : français et anglais Calendrier de l’événement : Appel à communication : 5 décembre 2014 Retour des projets de communication : 1er mars 2015 Sélection des projets : 1er mai 2015 Retour des textes de communication : 1er décembre 2015 FORMAT DU PROJET DE COMMUNICATION 3500 signes (espaces compris) comportant le nom, la discipline, l’Université de rattachement et le courriel du/des auteurs, le titre de la communication, la description de l’objet de la recherche, la/les méthodes d’analyses mobilisées, la mise en évidence de son inscription dans le thème du colloque. COMITE D’ORGANISATION BELGE Arthur Borriello (Politologue, Cevipol-ULB), Laura Calabrese (Analyse du discours, RESIC-ULB), Jean-Claude Deroubaix (Sociologue, sciences du langage, ESHS-UMons), Denis Duez (Politologue, IEE-USL-B ; GT ABSP « Europe »), François Fecteau (Sociologue, GRAID-ULB), Geoffrey Geuens (Communication, LEMME-ULg), Corinne Gobin (Politologue, GRAID-ULB ; GT ABSP « Questions sociales »), Clément Jadot (Politologue, Cevipol-ULB), Heidi Mercenier (Politologue, CRESPO-USL- B, groupe de contact F.R.S.-FNRS Langue(s) et Politique (s)). COMITE SCIENTIFIQUE INTERNATIONAL Julien Auboussier (Communication, Université de Franche-Comté), Paul Bacot (Politologue, professeur émérite de l’IEP Lyon), Michelangelo Conoscenti (Linguiste, Università di Torino), Alice Krieg-Planque (Communication, Université Paris Est-Créteil), Hélène Michel (Politologue, IEP de Strasbourg), Susan Milner (Politologue, University of Bath), Umberto Morelli (Historien, Università di Torino), Coco Norén (Linguiste, Uppsala University), Claire Oger (Communication, Université Paris Est-Créteil), Rachele Raus (Linguiste, Università di Torino), Philippe Schepens (Linguiste, Université de Franche-Comté), Agnès Steuckardt (Linguiste, Université de Montpellier), Pierre Tilly, (Historien, Université catholique de Louvain). Ce colloque est soutenu par l’Observatoire des discours d’Europe (Université de Franche-Comté) et le Centro Studi sull’Europa (Università di Torino). Les projets de communication sont à envoyer à cogobin@ulb.ac.be, François.Fecteau@ulb.ac.be, lcalabre@ulb.ac.be
Nom du contact: 
Corinne Gobin
Courriel du contact: 
cogobin@ulb.ac.be
Adresse postale: 
Université libre de Bruxelles
Suggéré par: 
Rachele Raus
Courriel: 
cogobin@ulb.ac.be
Date de début ou date limite de l'événement: 
01/03/2015
Ville de l'événement: 
Bruxelles
Type d'événement: 
Appels à contribution
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
Europe, colloque international, interdisciplinaire

Une approche linguistique de la médiation: quelles retombées? Colloque international

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
Le Colloque réunira des linguistes, des médiateurs et des juristes qui apprécieront l’impact qu’une attention à la dimension linguistique peut apporter, d’un côté, en matière de précision conceptuelle, à l’égard de la médiation et, de l’autre, en termes de confiance envers toutes ses déclinaisons. Le Colloque sera aussi l’occasion de partager des réflexions sur les difficultés et les malentendus soulevés par le délaissement de la langue quand on traite de médiation ou quand on la pratique.
La polysémie du mot médiation reflète l’existence protéiforme de la médiation elle-même. Si, d’une part, le foisonnement des pratiques médiatives invite les spécialistes et les professionnels à trouver un accord sur les fondements théoriques essentiels utiles à la définir – un éclaircissement est requis en effet pour autonomiser la médiation comme discipline à part entière et la sauvegarder comme modus operandi au quotidien –, de l’autre, l’instabilité sémantique du mot, par son renvoi à la pluralité des pratiques médiatives (et soi-disant telles), réclame des études linguistiques ponctuelles sur, par exemple, les discours sur la médiation, c’est-à-dire concernant les principes d’une théorie de la médiation, et de(s) médiation(s) civile, familiale, institutionnelle, scolaire, sanitaire, etc. L’attention à la langue et au choix des mots est un enjeu central de la formation des médiateurs. Dans la mesure où la présence du médiateur dans le processus de médiation est liée à la plus stricte impartialité, toute défaillance communicative risque d’en compromettre l’issue. Les sciences du langage sont donc un outil précieux non seulement pour enquêter sur les échanges (à l’écrit comme à l’oral) qui relèvent de toutes les pratiques se réclamant de la médiation, mais aussi pour aider les médiateurs à choisir les stratégies communicatives les plus appropriées. Sous la direction de Michele De Gioia (Université de Padoue), ce Colloque international fournira une approche scientifique des retombées théoriques, pratiques, voire économiques, de l’analyse rigoureusement linguistique de la médiation. Des linguistes, des médiateurs et des juristes apprécieront l’impact qu’une attention à la dimension linguistique peut apporter, d’un côté, en matière de précision conceptuelle, à l’égard de la médiation et, de l’autre, en termes de confiance envers toutes ses déclinaisons. Le Colloque sera aussi l’occasion de partager des réflexions sur les difficultés et les malentendus soulevés par le délaissement de la langue quand on traite de médiation ou quand on la pratique. Seront présentées par conséquent des recherches portant sur les divers aspects linguistiques (morphosyntaxiques, lexicaux, textuels, conversationnels etc.) qui caractérisent les discours sur la médiation et de(s) médiation(s). Toutes les études s’efforceront de donner une réponse à l’urgence réelle de mieux expliquer et relancer la médiation comme « processus de communication éthique » sur les différents plans de l’existence sociale et pour chaque moment de la vie.
Nom du contact: 
Mario Marcon
Courriel du contact: 
mario.marcon@uniud.it
Adresse postale: 
Archivio Antico - Palazzo Bo - via VIII Febbraio, 2 - Padova
Suggéré par: 
Mario Marcon
Courriel: 
mario.marcon@uniud.it
Date de début ou date limite de l'événement: 
09/12/2014
Ville de l'événement: 
Padova
Type d'événement: 
Colloques
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
médiation, approche linguistique

Perspectives Critiques : François Cusset à Rome

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
François Cusset dialogue avec Dario Gentili sur French et Italian Theory, modération Stefano Petrucciani, avec traduction consécutive de Riccardo Antoniucci.
Dans le cadre d'un cycle consacré au débat d'idées, François Cusset tiendra une conférence à l'Université la Sapienza à Rome le 25 novembre à 16h30, autour de son livre French Theory (il Saggiatore, 2012). Il s'entretiendra avec  Dario Gentili autour du thème " Dialogue entre la French Theory et l'Italian Theory ". La rencontre bilingue français-italien sera modérée par Stefano Petrucciani, avec traduction consécutive de Riccardo Antoniucci. Où et quand? Villa Mirafiori, Aula VIII Via Carlo Fea, 2 00161 ROMA 16h30 François Cusset est professeur d'études américaines à l'Université Paris-Ouest. Dario Gentili est chercheur en philosophie politique (Istituto Italiano di Scienze Umane SUM, Roma 3, Daad...). Stefano Petrucciani est professeur de philosophie à l'Université La Sapienza. Riccardo Antoniucci est traducteur pour la maison d'éditions DeriveApprodi.
Nom du contact: 
Lucie Lagardère
Courriel du contact: 
lucie.lagardere@institutfrancais.it
Suggéré par: 
Lucie Lagardère
Courriel: 
lucie.lagardere@institutfrancais.it
Date de début ou date limite de l'événement: 
25/11/2014
Ville de l'événement: 
Roma
Type d'événement: 
Séminaires et conférences
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
débat, idée, philosophie, cultural studies, french theory, rencontre, institut français, Sapienza Università, perspectives critiques

14-18 entre la France et l’Italie, un nouveau Carnet franco-italien

Contenu de l'annonce: 

Un nouveau carnet vient de naître, “14-18 entre la France et l’Italie. Relations culturelles et intellectuelles entre la France et l’Italie dans les années de la Grande Guerre” est un projet de recherche italo-français sur les relations culturelles et intellectuelles entre...

Image de l'annonce: 
Catégorie principale: 
Suggéré par: 
Nancy Murzilli
Courriel: 
nancy.murzilli@unige.it
Stefano Vidili
Mots-clés: 
carnet franco-italien
URL du site: 
http://1418frit.hypotheses.org/

Des printemps arabes à la remise en cause des États. Les sociétés civiles face à la résurgence des logiques segmentaires

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
Ce colloque vise à analyser les processus de remise en cause de l’autorité et/ou de la légitimité de l’État dans cinq pays arabes touchés par ce phénomène : Irak, Syrie, Liban, Libye, Yémen. Il s’agira de comparer les différents processus en cours en les rattachant à un temps plus long et d'identifier dans les racines historiques des processus de construction nationale arabes les causes possibles du délitement des institutions étatiques auquel nous assistons dans les pays considérés, face à la tenue, réelle ou apparente, d’autres pays de la région, où l’Etat s’appuie sur des identités plus anciennes, y compris coloniales, et/ou sur des appareils sécuritaires omniprésents. La démarche s’appuie sur une dimension internationale et interdisciplinaire et s'adresse à l'ensemble des sciences sociales (anthropologie, histoire, sciences politiques et sociologie notamment).
Argumentaire  Les Printemps arabes ont libéré les expressions les plus diverses de la société. Dans certains pays arabes, les revendications en faveur de réformes démocratiques et de droits économiques et sociaux ont ainsi été rapidement investis, voire dépassés, par l’affirmation des identités régionales, tribales et confessionnelles. La réémergence ou l'affirmation de nouvelles logiques segmentaires paraissent avoir affaibli la conception de l’Etat en tant que pouvoir centralisateur, allant jusqu'à contester sa souveraineté., ce qui a eu comme résultat une insécurité plus ou moins grande. Dans certains pays où l’Etat est un héritage direct, dans sa forme, de la politique des mandats (Liban, Syrie et Irak), cet affaiblissement est ainsi allé de pair avec une remise en cause tacite de sa légitimité. Parallèlement aux logiques de fragmentation, les succès militaires de mouvements se réclamant d'un islam radical témoignent cependant aussi de la capacité de suggestion exercée par un pouvoir théocratique et unificateur au point de vue religieux. En Irak, la revendication d'un califat sunnite devant incarner un islam radical ,s'inscrit dans une logique unitaire exclusiviste (d'un sunnisme abolissant les frontières étatiques, qui joue comme élément fédérateur des identités régionales tout en s'attaquant à la population chiite). Face à cela, la revendication d'un redécoupage territorial sur des bases ethniques et culturelles (Kurdes d'Irak, de Syrie et de Turquie, Berbères de Libye etc.) semblent mal s'accommoder de la préservation de l'unité par la consolidation de gouvernements d'union nationale comme le montre actuellement l'exemple irakien. Les conflits armés, comme les interventions de puissances étrangères concourent ainsi à une recomposition rapide des paysages politiques et des facteurs de mobilisation et d'identité. En Libye, le discours religieux s'est ainsi conjugué à la pluralité d'allégeances locales, tribales ou régionales consacrant le fractionnement de la société. Le Yémen, quant à lui, est soumis à au moins trois formes de segmentarisation : régionale, tribale et confessionnelle : rébellion huthiste zaydite sur les hauts plateaux du nord, implantation d’Al-Qaïda en Hadramawt au sud, velléités autonomistes d’Aden. Ce colloque vise à analyser les processus de remise en cause de l’autorité et/ou de la légitimité de l’Etat dans cinq pays arabes touchés par ce phénomène : Irak, Syrie, Liban, Libye, Yémen. Il s’agira de comparer les différents processus en cours en les rattachant à un temps plus long. L’ancrage historique permet, en effet, d’identifier les prémisses d’un phénomène dont les racines remontent à la création d'Etats, au 20ème siècle sur le modèle de l’Etat-nation moderne européen. Le but est de réfléchir ensemble pour identifier dans les racines historiques des processus de construction nationale arabes les causes possibles du délitement des institutions étatiques auquel nous assistons dans les pays considérés, face à la tenue, réelle ou apparente, d’autres pays de la région, où l’Etat s’appuie sur des identités plus anciennes, y compris coloniales, et/ou sur des appareils sécuritaires omniprésents. Cette réflexion nous permettra d’éclairer le sens des crises politiques et des dérives actuelles dans la violence les plus graves que le monde arabe ait jamais connu. Le colloque serait ainsi le point de départ pour un projet de recherche inédit. Notre démarche s’appuie sur la dimension internationale et interdisciplinaire de nos recherches et s'adresse à l'ensemble des sciences sociales (anthropologie, histoire, sciences politiques et sociologie notamment). La publication des Actes sera assurée, comme pour notre dernier colloque (Les transitions arabes. La place de l’islam dans les polarisations politiques et confessionnelles, Paris, 26-27 mars 2014), par Roma TrE-Press.  Paris - Rome, 29 septembre 2014 Anna Bozzo (Roma Tre) et Pierre-Jean Luizard (CNRS/EPHE/GSRL) Le colloque se tiendra à Rome, les 23 et 24 avril 2015 Modalités pratiques d'envoi des propositions  Les propositions de communication, rédigées en français ou en anglais, d’environ 1500 signes, devront parvenir avant le 31 octobre 2014, accompagnées d’une brève biographie de l’auteur-e (350 signes environ) aux  deux adresses suivantes : a.bozzo09@gmail.com luizardpj@wanadoo.fr Les notifications d’acceptation seront envoyées avant le 30 novembre 2014. Les chercheurs sélectionnés doivent néanmoins savoir que l’aide financière couvrant les frais de participation  au Colloque peut être proposé à un nombre limité de participants. Aussi,  chaque personne intéressée est invitée à solliciter les financements nécessaires auprès de son Institution de rattachement. N’hésitez pas à nous contacter pour toute question complémentaire.  Comité organisateur Anna Bozzo  (Roma Tre, GSRL), Pierre-Jean Luizard (CNRS-EPHE, GSRL). Università Roma Tre,Groupe Sociétés, Religions, Laicités (GSRL-EPHE)  en partenariat avec l’Ecole Française de Rome (EFR), l’Institut Français du Proche Orient (IFPO, Beyrouth), l’Institut de Recherches sur le Maghreb Contemporain (IRMC, Tunis)  l’Institut français d’Italie  Comité Scientifique Anna Bozzo  (Roma Tre, GSRL) ; Pierre-Jean Luizard (CNRS-EPHE, GSRL) ; Karima Dirèche (IRMC, Tunis) ; François Dumasy (EFR, Rome) ; Myriam Catusse (IFPO, Beyrouth) ; François Burgat (AFEMAM, Aix-en-Provence)  Lieux Ecole française de Rome - Piazza Navona 62 Rome, Italie (00186) Contacts Pierre-Jean Luizard courriel : luizardpj [at] wanadoo [dot] fr Anna Bozzo courriel : a [dot] bozzo09 [at] gmail [dot] com
Nom du contact: 
Pierre-Jean Luizard
Courriel du contact: 
luizardpj@wanadoo.fr
Adresse postale: 
Ecole française de Rome - Piazza Navona 62 Rome, Italie (00186)
Suggéré par: 
Nancy Murzilli
Courriel: 
nancymurzilli@gmail.com
Date de début ou date limite de l'événement: 
31/10/2015
Ville de l'événement: 
Roma
Type d'événement: 
Appels à contribution
Catégorie principale: 
Sous-catégorie: 
Mots-clés: 
révolution arabe, islamisme, Etat, religion

Politica di Vicinato e Giovani del Mediterraneo. Il ruolo della Mobilità e della Formazione

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
Conferenza, martedì 30 settembre - mercoledì 1 ottobre, alla Sapienza, dipartimento di Odontostomatologia, “Politica di Vicinato e Giovani del Mediterraneo. Il ruolo della Mobilità e della Formazione”. Gli strumenti dell’UE, le buone pratiche regionali, proposte operative.
Premessa In un momento di profonda crisi economico-politica che sta interessando la regione del Nord Africa e del Medio Oriente, si avverte forte la necessità promuovere un dibattito all’interno delle università, delle istituzioni culturali e politiche, in merito all’esigenza di contribuire a ridefinire le strategie dell’Unione Europea verso il Mediterraneo. Non solo. Altrettanto impellente è la messa in pratica di azioni politiche concrete, fattive e sostenibili da parte delle istituzioni della Riva Sud verso l’Unione Europea.   Se è vero che soltanto soluzioni politiche e economiche di ampio respiro possono risolvere la crisi in atto riavviando un processo di mutuo dialogo, è altrettanto vero che tali soluzioni dovranno necessariamente trovare la propria legittimità all’interno di società convinte dei benefici derivanti da una migliore integrazione regionale. La politica universitaria euro-mediterranea deve pertanto mirare a questo obiettivo tentando di agire simultaneamente su due fronti.   Occorre primariamente utilizzare al meglio gli strumenti che la Commissione Europea mette al servizio della Politica di Vicinato esaminando nel dettaglio gli strumenti che la nuova programmazione europea (2014-2020) mette a disposizione dei paesi della Riva Sud nei settori della formazione e della mobilità. Solo successivamente a questo primo momento analitico sarà possibile proporre miglioramenti in vista di una programmazione futura che possa e debba tener conto e delle specificità e dei bisogni dei paesi della Riva Sud.   Quanto più le tensioni che interessano i paesi del Mediterraneo si acuiscono tanto più aumenta la responsabilità delle Università nel proporre un nuovo modello re-interpretativo del modus operandi della cooperazione politica, culturale, accademica, scientifica regionale. L’Università non è solamente luogo demandato alla formazione delle giovani generazioni, quanto piuttosto centro del dibattito sociale, politico ed economico Mediterraneo, svolgendo quel ruolo di soft diplomacy che le viene da più parti ormai riconosciuto. L’Università dovrebbe essere non solo fruitrice di nuove politiche di cooperazione, bensì primaria artefice.   La conferenza in oggetto propone una riflessione politica di ampio respiro incentrata su due temi convergenti: 1) il ruolo della cooperazione universitaria nella mobilità della regione Euro-Mediterranea 2) l’integrazione universitaria nella regione, affinché si possa fornire un contributo concreto al rafforzamento del ruolo delle giovani generazioni mediterranee che da Tunisi a Madrid, dal Cairo a Parigi, da Gaza a Lisbona, da Rabat a Atene, da Ramallah a Roma, da Tel Aviv a Barcellona, ripensando i modelli sociali, economici e politici dei paesi del bacino mediterraneo: da Nord a Sud. Tema Si intende proporre una discussione informale fra specialisti e decision-makers europei a confronto con i loro omologhi della Riva Sud del Mediterraneo e del Medio Oriente sulle seguenti tematiche: - Strategia dell’UE per la Politica di Vicinato ed in particolare sui nuovi strumenti di mobilità (Erasmus+) nell’area del Mediterraneo, sulla cooperazione nel settore della formazione e sulla dimensione bilaterale e regionale della cooperazione europea - Le proposte delle Università nel sostenere una nuova politica mediterranea dell’Unione Europea e dei governi della Riva Sud - Il ruolo della cooperazione universitaria nella ricerca e nella formazione - Lo sviluppo della cooperazione universitaria Sud-Sud - La mobilità degli studenti universitari, dei ricercatori e dei professori - Ripensare le direttrici della mobilità: nuove prospettive? Sud verso Sud? Nord verso Sud? Brain/drain; brain/gain? - Formazione e mondo del lavoro: la centralità del placement. SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO DI QUESTI DUE GIORNI
Suggéré par: 
Nancy Murzilli
Courriel: 
nancy.murzilli@unige.it
Date de début ou date limite de l'événement: 
30/09/2014
Date de fin de l'événement: 
01/10/2014
Ville de l'événement: 
Roma
Type d'événement: 
Séminaires et conférences
Catégorie principale: 
Sous-catégorie: 
Mots-clés: 
Politica di Vicinato, giovani del Mediterraneo, mobilità

Giornata di studio su Michel Foucault

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
Il prossimo 30 settembre, nell’Aula della Meridiana, Via Balbi 5, secondo piano, Università di Genova, si terrà una Giornata di studio su Michel Foucault a trent'anni dalla morte.
Programma 9:30  Introduce Realino Marra: Per una genealogia dell'opera di Michel Foucault Modera Laura Scudieri Tommaso Gazzolo: La scrittura del diritto in Foucault Matteo Buffa: Dall'internamento degli anormali al trattenimento degli anomici Alessio Di Lisciandro: Carcere e ragione disciplinare Alejandro Daniel Calzetta: Il Panopticon “liberato”: 40 anni di malintesi 14:30 Modera Alessio Di Lisciandro Laura Scudieri: Il dispositivo parresiastico Luca Malagoli: Veridiction: funzione della confessione nell’opera di Michel Foucault Giuseppe Zuccarino: Il filosofo e l’esperienza della follia Paola Molinatto: Foucault e il futuro delle Humanities
Suggéré par: 
Nancy Murzilli
Courriel: 
nancymurzilli@gmail.com
Date de début ou date limite de l'événement: 
30/09/2014
Ville de l'événement: 
Genova
Type d'événement: 
Colloques
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
Foucault, genealogia

Bando per il ciclo internazionale dell'ENA

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
L'École Nationale d'Administration (Scuola Nazionale di Amministrazione, ENA) forma l'alta funzione pubblica francese e straniera e la prepara alle responsabilità con cui si confronterà a livello nazionale, europeo e internazionale. Gli Instituts Régionaux d'Administration (Istituti Regionali di Amministrazione, IRA) formano gli Attachés, le persone che costituiscono la spina dorsale dell'amministrazione francese.
Cos'è? L'ENA propone due cicli di formazione a lunga durata aperti ai funzionari e agli agenti pubblici stranieri: il Ciclo Internazionale Lungo (CIL) di 16 mesi (funzionari junior) il Ciclo Internazionale di Perfezionamento (CIP) di 8 mesi (funzionari senior) il Ciclo Internazionale degli IRA (CiIRA) di 8 mesi (funzionari junior e senior) I candidati devono svolgere responsabilità di livello superiore, devono essere perfettamente francofoni, parlare l'inglese e disporre di un livello Master 1 (primo anno di Magistrale o equivalente). NB: Il CIL può essere aperto ai futuri funzionari dopo deroga. Nell'ambito di questi cicli lunghi gli studenti possono inoltre seguire un “master professionalizzante” in Comunicazione delle istituzioni pubbliche, in Amministrazione pubblica generale o in Azione pubblica in Europa, organizzato dall'ENA in partenariato con alcune prestigiose università francesi: Paris CELSA, Paris 1 Panthéon-Sorbonne e Université de Strasbourg. Quando? Dossier di candidatura da scaricare sul sito dell'ENA (http://www.ena.fr/index.php?/fr/formation/Cycles-internationaux) e da rilasciare entro il 30 novembre 2014 al: Service de Coopération et d'Action Culturelle (SCAC) Coopération Universitaire Ambassade de France en Italie Piazza Farnese 67 - 00186 Roma Prove di ammissibilità organizzate a dicembre 2014 dai servizi dell'Ambasciata Prove di ammissione tra marzo e maggio 2015 Comitato di ammissione a giugno 2015 Inizio del ciclo degli IRA a settembre 2015 Inizio dei cicli dell'ENA a dicembre 2015
Suggéré par: 
Nancy Murzilli
Courriel: 
nancy.murzilli@unige.it
Date de début ou date limite de l'événement: 
30/11/2014
Ville de l'événement: 
Roma
Type d'événement: 
Nouvelles formations
Catégorie principale: 
Sous-catégorie: 
Mots-clés: 
ciclo internazionale, ENA

Master de droit des affaires internationales : Appel à candidatures pour la 4ème promotion (2013-2015)

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
L’Agence Universitaire de la Francophonie annonce le recrutement pour la 4ème promotion (2013-2015) du Master de droit des affaires internationales.
Présentation : Le master de droit des affaires internationales est un programme de coopération entre l’Université Panthéon-Assas Paris II, en France, et l’Université d’Économie et de Droit, Université Nationale du Vietnam à Hô Chi Minh-Ville, Vietnam. Ce master dispensé en français a pour objectif de fournir les connaissances juridiques dans les domaines suivants : arbitrage international, assurance, contrats, propriété intellectuelle, système bancaire, système fiscal international. Ce programme est ouvert aux étudiants actuellement inscrits en 3ème année de licence de droit ou en master d'économie, de gestion, ou encore aux titulaires d'un diplôme universitaire équivalent (avec justification d'enseignements juridiques). Ce diplôme est également accessible à des professionnels souhaitant valider leurs acquis dans le domaine du droit. Les étudiants admis suivront des enseignements dispensés par des professeurs français, européens et vietnamiens. En cas de succès, le suivi de cette formation permettra aux candidats d'appréhender divers secteurs professionnels en tant que spécialistes du droit des affaires : entreprises, administration du commerce, juridictions civiles ou commerciales, chambres de commerce et d'industrie, organisations internationales du commerce, etc. Durée de la formation : 2 ans (dont 2 mois pour la réalisation d'un mémoire ou d'un rapport de stage). Diplôme délivré : Master de « Droit des affaires internationales » délivré par l’Université Panthéon-Assas Paris II (France). Établissement où se déroule la formation :Bâtiment d’ITAXA, 122-126, rue Nguyen Thi Minh Khai, District 3, Hô Chi Minh-Ville. Montant des droits d'inscription : 1.700 USD par an (paiement en VND) Condition de candidature : Formation ouverte à tous les candidats francophones des pays du "Sud" et du "Nord", titulaires d'une licence en droit ou équivalent. Le programme encourage également les postulants des départements de français ainsi que ceux titulaires d'une licence d'économie, de gestion publique, etc. Allocations de master sans mobilité : Aides accordées, sur critères sociaux, aux étudiants vietnamiens : http://www.auf.org/bureau-asie-pacifique/appels-offre-regionales/allocation-de-masters-regionaux-sans-mobilite/ Allocations de master avec mobilité : Aides à la mobilité des étudiants de la région Asie-Pacifique : http://www.auf.org/bureau-asie-pacifique/appels-offre-regionales/allocation-de-masters-regionaux-avec-mobilite/ Type de sélection : Les candidats doivent remplir un dossier de candidature constitué d'un CV et d'une demande d'inscription :   Télécharger le CV Transmission et réceptions des dossiers : du 1er mai 2013 au 31 juillet 2013 Entretien : mi-août 2013 Diffusion des résultats : fin août 2013 Les dossiers de candidature devront être transmis par voie électronique à : Télécharger le formulaire demande d'inscription Mme Trinh Ha Phuong : phuongth@uel.edu.vn ou M. Trần Minh Nghia : nghiatm@uel.edu.vn
Suggéré par: 
Nancy Murzilli 22/7/2013
Courriel: 
nancy.murzilli@unige.it
Date de début ou date limite de l'événement: 
31/07/2013
Ville de l'événement: 
Paris/Hô Chi Minh-Ville (Vietnam)
Type d'événement: 
Nouvelles formations
Catégorie principale: 
Sous-catégorie: 

Pages

S'abonner à RSS - Politique, droit, économie