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XVIe siècle

Histoire de lectures. Avec Susi

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Tout écrivain est d’abord un lecteur, car écrire, comme l’affirmait Borges, signifie avant tout lire autrement ses précurseurs. Mais comment cerner les contours de ces « histoires de lecture » ? Peut-on étudier les « poétiques de la lecture par écrivain interposé » ? C’est en renouant avec ces...

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Suggéré par: 
Patrizia Oppici
Courriel: 
patrizia.oppici@unimc.it
ISBN: 
978-88-6056-742-0
Collection: 
Experimetra
Anonyme
Éditeur: 
Eum
Lieu de parution: 
Macerata
Date de parution: 
Mardi, Novembre 30, 2021
Date de mise en ligne: 
Mardi, Novembre 30, 2021
URL: 
http://eum.unimc.it/it/catalogo/741-histoire-de-lectures-avec-susi
Mots-clés: 
poétique de la lecture, études de réception
Site web de référence: 
http://eum.unimc.it/it/catalogo/741-histoire-de-lectures-avec-susi

Ibrido : call for papers per il n.2 di InterArtes

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
Ibrido : call for papers per il n.2 di InterArtes
Call for papers InterArtes, n° 2, 2022 Diretta da: Laura Brignoli, Silvia Zangrandi Dipartimento di «Studi Umanistici» Università IULM – Milano Ibrido Se il primo numero della rivista si è occupato di permeabilità dei confini – segno stesso dell’attualità – come condizione che avvalora un’estetica dell’ibrido, il secondo numero di InterArtes intende domandarsi in quale modo questo processo di ibridazione di generi, contenuti, temi, stili e linguaggi diversi tra loro modifichi la natura e la struttura del testo, quale sia il prodotto finale nato da questa interazione e se veramente da esso possano scaturire livelli di lettura molteplici generati dalla presenza di mezzi espressivi diversi tra loro; ma si apre anche all’indagine attorno ai limiti stessi dell’ibridazione e ai nuovi orizzonti che questo concetto porta con sé. Gli incroci tra le diverse arti (letteratura, fotografia, cinema, fumetto, pittura, danza, musica…) sono possibili in molte direzioni che non necessariamente devono privilegiare la letteratura come prospettiva di confronto. Anche in questo secondo numero InterArtes apre alla possibilità di assumere un punto di vista ontologico o una prospettiva pragmatica o analitica, con lo scopo finale di esplorare un campo d’indagine che continua a offrire prospettive di ampliamento. Conferenze ibride, spazi museali ibridi, usi ibridi di materiali… la nozione di ibrido sembra ergersi a motore propulsivo della contemporaneità. Se nel passato ibrido portava con sé connotazioni negative dovute alla presenza di elementi eterogenei considerati male assortiti e privi di armonia, oggi ibrido ha assunto una valenza neutra e indica l’esistenza di due o più modelli che si incrociano contaminandosi e si appropria di discorsi e livelli di scrittura diversi, rielaborandoli. Ogni elemento, sia esso un testo compiuto o un frammento di linguaggio, va considerato nella sua capacità di intrattenere rapporti con altri elementi: ci ricorda Bachtin che il linguaggio letterario è un ibrido linguistico (cfr. Estetica e romanzo, 1975). La questione dell’eterogeneità viene letta così nei termini di una creazione su livelli plurimi che necessita di una visione multidisciplinare e che incrocia generi diversi tra loro: la letteratura si ibrida con il cinema e viceversa, la pittura contamina la musica... Ibrido annulla le barriere esistenti tra i generi, tempo e spazio diventano elementi porosi che si incrociano e da questo processo di ibridazione nascono prodotti nuovi capaci di inglobare tecniche, contenuti, stili diversi, ibridi appunto. Nel settore televisivo si notano con più vigore queste ibridazioni, si pensi alla docufiction, all’infotainment, ma anche al reportage narrativo, con le sue ibridazioni tra letteratura e resoconto giornalistico (da Goethe a Truman Capote a Tiziano Terzani). Ci sono poi ibridazioni meno scontate, come quella proposta negli anni Trenta del Novecento da Massimo Bontempelli, il cui 522. Romanzo di una giornata (1932) costituisce un esempio di ibridazione tra letteratura e pubblicità. La spinta tecnologica sembra aver accelerato le possibilità di ibridazione e lo stesso concetto di ibridazione diviene una chiave di lettura per tornare a esaminare oggetti e pratiche e riflettere sui principi di categorizzazione (cfr. Jean-Jacques Wünenberger, «Pratiques artistiques post-modernes et hybridité» in L. Gwiazdzinski, L’hybridation des mondes. Territoires et organisations à l’épreuve de l’hybridation, Seyssinet-Pariset, Elya Éditions, 2016). Un approccio metodologico e teorico è offerto da diversi studi (cfr. tra i tanti, Georges Barski, Yves Demarly, Simone Gilgenkrantz, «Hybridation», Encyclopædia Universalis, https://www.universalis.fr/encyclopedie/hybridation/; Dominique Budor, Walter Geerts, Le Texte hybride, Paris, Presses Sorbonne Nouvelle, 2004; Guido Gallerani, «The Hybrid Essay in Europe in the Late Nineteenth and Early Twentieth Century», Comparaison: An International Journal of Comparative Literature, «Narration and Reflection», Christy Wampole and Stefano Ercolino (eds.), 33, 2015); tuttavia, la nozione di ibrido apre ancora a vaste possibilità di analisi e di interpretazione grazie alla moltitudine di pratiche e di soggetti. Se il primo numero della rivista si è occupato di permeabilità dei confini – segno stesso dell’attualità – come condizione che avvalora un’estetica dell’ibrido, il secondo numero di InterArtes intende domandarsi in quale modo questo processo di ibridazione di generi, contenuti, temi, stili e linguaggi diversi tra loro modifichi la natura e la struttura del testo, quale sia il prodotto finale nato da questa interazione e se veramente da esso possano scaturire livelli di lettura molteplici generati dalla presenza di mezzi espressivi diversi tra loro; ma si apre anche all’indagine attorno ai limiti stessi dell’ibridazione e ai nuovi orizzonti che questo concetto porta con sé. Gli incroci tra le diverse arti (letteratura, fotografia, cinema, fumetto, pittura, danza, musica…) sono possibili in molte direzioni che non necessariamente devono privilegiare la letteratura come prospettiva di confronto. Anche in questo secondo numero InterArtes apre alla possibilità di assumere un punto di vista ontologico o una prospettiva pragmatica o analitica, con lo scopo finale di esplorare un campo d’indagine che continua a offrire prospettive di ampliamento Modalità I testi proposti, che avranno un impianto teorico o analitico con premesse teoriche, devono essere inediti e redatti in word, nel rispetto delle norme editoriali della rivista pubblicate sul sito, e saranno sottoposti a valutazione in doppio cieco. Lingue accettate: italiano, inglese, francese. Gli articoli vanno inviati, accompagnati da una breve notizia bio-bibliografica, entro il 15 giugno 2022 all’indirizzo: interartes@iulm.it
Nom du contact: 
Laura Brignoli
Courriel du contact: 
laura.brignoli@iulm.it
Adresse postale: 
via Carlo Bo 1 Milano
Suggéré par: 
Laura Brignoli
Courriel: 
laura.brignoli@iulm.it
Date de début ou date limite de l'événement: 
15/06/2022
Ville de l'événement: 
Milano
Type d'événement: 
Appels à contribution
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
Ibrido, contaminazioni studi interartistici
Site web de référence: 

Journée d'études : Lumières et ombres de la Pléiade

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
La Journée d’études intitulée “Lumières et ombres de la Pléiade“, organisée par Rosanna Gorris Camos à l'Université de Vérone le 15 décembre 2021, abordera de manière interdisciplinaire des aspects importants de la Pléiade.
La Journée d’études intitulée “Lumières et ombres de la Pléiade“, organisée par Rosanna Gorris Camos, aura lieu à l'Université de Vérone le 15 décembre 2021. Elle permet d'aborder de manière interdisciplinaire des aspects importants de la Pléiade. Elle sera également accessible en ligne.
 Pour obtenir le lien d’accès ou pour toute information complémentaire, écrire à l’adresse mail de l’organisation.
 
 L’accès nécessite d’être en possession d’un pass sanitaire.
Nom du contact: 
Rosanna Gorris Camos
Courriel du contact: 
rosanna.gorris@univr.it
Suggéré par: 
Rosanna Gorris Camos
Courriel: 
rosanna.gorris@univr.it
Date de début ou date limite de l'événement: 
15/12/2021
Date de fin de l'événement: 
15/12/2021
Ville de l'événement: 
Verona
Type d'événement: 
Séminaires et conférences
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
Pléiade, XVI siècle, Renaissance

InterArtes : Confini

Contenu de l'annonce: 

Pubblicazione del primo numero della rivista online InterArtes, incentrata sui "confini" della transfinzionalità.

Articoli di : Silvia Albertazzi, Maria Cristina Assumma, Federico Bocchi, Laura Brignoli, Laurence De La Poterie-Sienecki, Maria Chiara Gnocchi, Philippe Alexandre Gonçalves...

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Mots-clés: 
Réécriture, transfictionnalité
Catégorie principale: 
Courriel: 
laura.brignoli@iulm.it
Directeur(s) scientifique(s): 
Laura Brignoli - Sivlia Zangrandi
Éditeur: 
Dipartimento di Studi Umanistici - Università IULM
Date de mise en ligne: 
Mardi, Novembre 23, 2021
Date de parution: 
Mardi, Novembre 23, 2021
Lieu de parution: 
Milano
Suggéré par: 
Laura Brignoli

Titres fantômes et ruses d'auteurs : Guillaume du Bellay et Rabelais en leurs stratagèmes

Lezione nell'ambito del Seminario Dottorale "Editoria ed Eresia"

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
La conférence de Lionel Piettre intitulée "Titres fantômes et ruses d'auteurs : Guillaume du Bellay et Rabelais en leurs stratagèmes" interrogera les rapports entre Guillaume du Bellay et Rabelais et la question des stratagèmes, sous l’angle de la ruse ou mètis.
Lionel Piettre est ancien élève de l’ENS Lyon (en histoire et en lettres) et agrégé de Lettres modernes, auteur d’une thèse intitulée "Se mêler d’histoire" (dir. Francis Goyet, Grenoble, 2017), à paraître sous le titre "L’Ombre de Guillaume du Bellay dans la pensée historique de la Renaissance". Sa conférence intitulée "Titres fantômes et ruses d'auteurs: Guillaume du Bellay et Rabelais en leurs stratagèmes" aura lieu à l'Université de Vérone le 1er décembre 2021 dans le cadre du séminaire doctoral "Editoria ed eresia" organisé par Rosanna Gorris Camos.
Nom du contact: 
Vera Gajiu
Courriel du contact: 
vera.gajiu@univr.it
Suggéré par: 
Rosanna Gorris Camos
Courriel: 
rosanna.gorris@univr.it
Date de début ou date limite de l'événement: 
01/12/2021
Date de fin de l'événement: 
01/12/2021
Ville de l'événement: 
Verona
Type d'événement: 
Séminaires et conférences
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
Guillaume du Bellay, Rabelais, stratagèmes, titres fantômes

Passer à la postérité : contours et représentations des figures du passé

Journée d'étude jeunes chercheurs Lettres / Histoire / Sciences humaines

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
Cette journée d'étude jeunes chercheurs s'intéressera aux figures du passé et privilégiera les approches historiques et littéraires.
JOURNÉE D’ÉTUDE JEUNES CHERCHEURS LETTRES / HISTOIRE / SCIENCES HUMAINES « Passer à la postérité : contours et représentations des figures du passé » Université Littoral Côte d’Opale, Boulogne-sur-Mer, Centre universitaire du Musée Mercredi 6 avril 2022 Unité de Recherche sur l’Histoire, les Langues, les Littératures et l’Interculturel (UR 4030 HLLI) Argumentaire Nombreux sont aujourd’hui les médias (presse, télévision, littérature, cinéma, radio, expositions, etc.) qui se consacrent à la biographie de telle figure historique, afin de la faire découvrir au grand public. Leur démarche varie selon le degré de célébrité du personnage, qu’il appartienne à l’histoire locale ou nationale. Preuve qu’il n’est pas rare, lorsqu’il s’agit de présenter un pan de la vie d’une figure du passé, que l’histoire et la littérature proposent des versions divergentes, qui s’enchevêtrent parfois, voire s’interpénètrent. Ce phénomène n’est d’ailleurs pas l’apanage de notre époque. En effet, pour ne citer que deux exemples placés aux antipodes de l’Histoire, déjà dans l’Antiquité, le rôle de l’historien ne se résumait pas stricto sensu à ce que l’on entend de nos jours par cette profession : l’historien, à bien des titres, était l’équivalent de l’écrivain qui rédige sa version de l’histoire : songeons par exemple à Suétone lorsque, dans la Vie des douze Césars, il se délecte à nous narrer les forfaits perpétrés par Néron et à en accentuer la monstruosité ; l’on peut comparer ces épisodes à la version différente proposée par Tacite. De même, au XIXe siècle, Chateaubriand constatait pour sa part en littérature l’engouement de ses contemporains pour l’histoire : « Tout prend aujourd’hui la forme de l’histoire : théâtre, roman, poésie… » Au point d’ailleurs que les Goncourt définissent l’histoire et le roman l’un par rapport à l’autre : « l’histoire est un roman qui a été, le roman de l’histoire qui aurait pu être ». Par ailleurs, parler de « figures du passé » plutôt que de « personnages » n’est pas un choix anodin ; il résulte de la volonté de garder une neutralité suffisante et de ne pas nous restreindre au fictionnel qu’implique en premier lieu la seconde appellation ; de surcroît, les acceptions pour le terme « figure » sont très riches. En effet, en latin, la figura signifie largement la « configuration », la « forme extérieure » ou encore l’« aspect », l’« apparence physique » d’une personne. Ces sens s’étendent jusqu’à l’« illustration », la « représentation sculptée » et donc les « effigies » et les « statues » qui modélisent de manière figée une personnalité, qui en dessinent les contours extérieurs et qui en laissent une impression. Au delà des contours, et si l’on n’oublie pas toutes les expressions comprenant le mot et faisant appel à l’expression, vraie ou composée, du visage, comme « faire bonne figure », le substantif inclut également tout ce qui constitue un personnage, ce qui le façonne, lorsqu’il « prend figure ». Un personnage devient une figure lorsque l’on peut le citer en guise d’« exemple » ou de « modèle ». Ainsi, si l’on veut pleinement saisir la notion de figure, il faut la considérer dans son ensemble, pour ses actes, pour ce qui l’illustre, pour ce qu’elle a suscité dans nos esprits et pour ce que nous en avons gardé. Pour cette question de la « figure du passé », nous opterons pour la dichotomie suivante. Deux types de figures du passé sont à distinguer : - le premier type est le personnage historique de grande envergure qui a marqué une époque ou qui reste encore présent dans les esprits, tels Vercingétorix, Jeanne d’Arc ou Napoléon ; - le second type s’attache à une histoire plus locale qui s’est répandue au niveau national, tels Gilles de Rais, dit Barbe Bleue, les attaques imputées à la bête du Gévaudan, ou Landru et sa cheminée. Il s’agira donc de nous concentrer sur des figures du passé qui ont marqué les mémoires, si bien qu’elles sont passées à la postérité. Ces dernières peuvent appartenir à l’histoire locale ou nationale. Nous nous proposons donc de nous pencher sur cette thématique sous l’angle suivant : comment l’image d’un personnage bien réel peut elle évoluer au fil de la tradition historique et littéraire ? Axes de recherche Sans exclure pour autant toute approche relevant du champ de l’histoire de l’art ou du domaine de la cinématographie, cette Journée d’Étude centrée sur les figures historiques passées à la postérité, encore célèbres de nos jours ou seulement renommées à une période précise de l’Histoire, privilégiera les approches historiques et littéraires. Sans exclusive, pour le corpus, au préalable, il semble indispensable que l’ensemble des contributions portent sur une figure historique qui a réussi, volontairement par des techniques d’expression ou autre (discours, propagande, embrigadement idéologique, etc.) ou par la force des événements, à atteindre les foules. De surcroît, sans nous borner à la littérature et aux genres historiques, mais sans non plus négliger ces textes, en parallèle des œuvres qui traitent de figures historiques identifiables, il sera utile de confronter les différentes représentations aux travaux des historiens qui ont établi la biographie de telle figure en s’appuyant sur des sources variées incluant des textes littéraires et/ou les médias. Il peut alors être judicieux de travailler sur les préfaces, avant propos, postfaces ou autres documents exprimant les intentions de l’auteur et ses démarches lors du processus d’écriture. Ou encore il peut également être intéressant de confronter des textes à dominante littéraire portant sur la même figure du passé aussi bien écrits par des historiens de profession que par des littéraires ; les auteurs peuvent appartenir à d’autres domaines. Quelques pistes d’exploitation non exhaustives sont proposées pour l’étude : - Comment aborder la figure historique et l’analyser ? Comment son identité a t elle été élaborée et selon quelles motivations ? Quels sont les paramètres qui peuvent influer sur la représentation d’une figure ? Le statut de l’auteur pose t il un problème de légitimité quant à sa manière de traiter d’un personnage historique ? De quelle manière l’auteur justifie t il parfois son choix d’écriture pour restituer la vie d’une figure historique ? Et quelles sont les répercussions notables sur ladite figure ? D’une part, le problème que peut poser cette popularité de la matière historique, et particulièrement la curiosité du grand public pour les personnages historiques, est la question de la légitimité de celui qui s’empare de cette matière. Un journaliste, comme Stéphane Bern qui a popularisé l’histoire en la vulgarisant sans en être pourtant spécialiste, est il moins légitime qu’un Christian Jacq, formé en égyptologie, qui excelle en tant qu’auteur de romans historiques se déroulant en Égypte ancienne, ou qu’un Ken Follett, philosophe de formation et journaliste, qui situe notamment une partie de ses romans à la période médiévale ? D’autre part, cette perspective est doublée d’une seconde approche où c’est ici le document qui est sujet à caution : l’on peut considérer le texte littéraire comme un document historique de seconde main. Si l’on songe entre autres à Alban Gautier et à ses travaux sur le roi Arthur à partir de textes littéraires, ces historiens privilégient leurs capacités d’expertise dans leur domaine respectif pour reconstruire le réel ou bien pour mieux comprendre les us et coutumes d’une époque ou encore pour retracer dans les moindres détails et nuances la vie d’une figure historique, l’imaginaire qu’elle a convoqué et ses différentes représentations selon l’époque. - Comment évaluer l’évolution d’une figure dans le temps ? À quel titre peut on parler de détournement, de dépassement, voire de transfiguration ? Dans ces cas précis, comment la figure peut-elle parfois se démanteler, voire se déconstruire totalement ? Comment alors mesurer le décalage entre la vérité historique de la vie d’un personnage et l’instrumentalisation d’une figure ? Que retient on finalement de cette figure ? Pourquoi certains personnages accèdent ils à la postérité et d’autres sombrent ils dans l’oubli ? Pourquoi d’autres connaissent ils une période de gloire définie et n’ont ils plus la même notoriété de nos jours ? À quel moment la dimension mémorielle intervient elle (aspect politique, acteur d’une période, la censure, etc.) ? Une reconfiguration de l’histoire est elle nécessaire pour pérenniser une figure ou les aspects purement historiques peuvent ils suffire ? Ou à l’inverse existe t il des figures historiques, bien que plébiscitées, que l’on a choisi volontairement de faire oublier, mais qui ne disparaissent pas et qui restent des symboles ? Pour quelles raisons ? Nous évaluerons ainsi de quelles manières les auteurs intègrent et exploitent ces figures dans leurs œuvres. Dans son ouvrage Le Roman historique, Isabelle Durand Le Guern liste plusieurs démarches. La première est celle du père du genre du roman historique, Walter Scott, qui la pratique notamment dans son Ivanhoé ; ce dernier utilise le personnage historique comme une figure d’arrière plan : dans ce cas ce personnage aura des contacts limités avec les personnages de fiction. La deuxième option consiste à utiliser un personnage historique dont la trajectoire de vie est peu connue et dont la biographie recèle des lacunes que l’auteur peut combler. Cette conception est notamment reprise par Alejo Carpentier pour le Siècle des Lumières. Si l’on poursuit son idée, un personnage de l’envergure d’un Napoléon ne peut, de toute manière, convenir à l’invention : « […] je doute qu’on puisse faire un grand roman avec un personnage central de type Napoléon, ou du type de Robespierre, ou de n’importe quel personnage dont la trajectoire soit connue dans son entier. Ces personnages tuent le roman ou le transforment en biographie romancée ». Néanmoins, cet avis n’est pas partagé par des auteurs comme Alfred de Vigny qui choisissent au contraire de Walter Scott de placer au premier plan les grandes figures historiques : « Je crus aussi ne pas devoir imiter les étrangers qui, dans leurs tableaux, montrent à peine à l’horizon les hommes dominants de leur histoire ; je plaçai les nôtres sur le devant de la scène, je les fis principaux acteurs de cette tragédie ». Cependant cette manière d’opérer contient un écueil qui est de faire d’une de ces grandes figures un stéréotype et de s’éloigner de plus en plus de la vérité historique pour favoriser l’esthétique. Fait dont est parfaitement conscient, du reste, Vigny qui le revendique même : « L’art ne doit jamais être considéré que dans ses rapports avec sa beauté idéale. Il faut le dire, ce qu’il y a de vrai n’est que secondaire ; c’est seulement une illusion de plus dont il s’embellit, un de nos penchants qu’il caresse. Il pourrait s’en passer, car la vérité dont il doit se nourrir est la vérité d’observation sur la nature humaine, et non l’authenticité du fait. Les noms des personnages ne font rien à la chose ». Pourtant ce choix peut aussi instaurer un jeu entre l’auteur et son public, dans lequel le premier peut déjouer les attentes du second, en ne s’appesantissant pas sur les faits indissolubles de la personnalité historique choisie mais en s’intéressant davantage à sa nature humaine. On trouve cette démarche sous la plume de Prosper Mérimée dans sa Chronique de Charles IX au moment du portrait du monarque « Au reste, on ne lit pas écrit dans ses yeux : SAINT BARTHÉLÉMY, ni rien de semblable ». Autant de perspectives qui s’offrent aux auteurs pour exploiter le personnage historique, chacun leur trouvant des qualités et des défauts, et qui démontrent ainsi l’intérêt de sonder des figures historiques ainsi que d’étudier leur évolution au fil de la tradition historique et littéraire pour mieux comprendre les ressorts qui les ont fait passer à la postérité. Ce ne sont que quelques pistes d’approches pour aborder cette thématique ; d’autres perspectives peuvent être envisagées, si elles sont complémentaires, et peuvent venir à l’appui de ces réflexions. Comité scientifique Jean DEVAUX, Professeur à l’ULCO, Littérature française du Moyen Âge et de la Renaissance Xavier ESCUDERO, Professeur à l’ULCO, Études hispaniques Jean Louis PODVIN, Professeur à l’ULCO, Histoire ancienne, Directeur de l’UR HLLI Modalités de soumission Pour cette Journée d’Étude, nous prendrons uniquement en considération les propositions de jeunes chercheurs (doctorants et jeunes post doctorants). Dans une perspective pluridisciplinaire, nous souhaiterions croiser les regards de littéraires et d’historiens sur cette thématique. Les spécialistes d’autres disciplines d’arts ou de sciences humaines ou de sciences du langage peuvent bien entendu proposer des communications pour cette journée si elles éclairent l’un des points mentionnés ci dessus. Les interventions seront limitées à 25 minutes. Les propositions de communications se présenteront sous la forme d’un résumé d’une dizaine de lignes précédé d’un titre provisoire. Elles seront suivies d’un bref curriculum vitae. Ces propositions sont à soumettre par mail sous un format lisible (Word, OpenOffice, PDF) aux organisatrices Grace Baillet, Virginie Picot et Cécile Rault avant le 25 novembre 2021 aux adresses mail suivantes : ulcogracebaillet@gmail.com ulcovirginie@gmail.com cecile-rault@laposte.net Une réponse individuelle sera communiquée par mail. Pour toute information pratique supplémentaire concernant la journée d’étude, merci d’écrire aux mêmes adresses. Il est à noter que l’Unité de Recherche HLLI ne pourra pas prendre en charge les frais de déplacement.
Nom du contact: 
Baillet Grace
Courriel du contact: 
ulcogracebaillet@gmail.com
Adresse postale: 
Université du Littoral Côte d'Opale, Centre universitaire du Musée, 34 Grande Rue 62200 Boulogne-sur-Mer
Suggéré par: 
Baillet Grace
Courriel: 
ulcogracebaillet@gmail.com
ulcovirginie@gmail.com
cecile-rault@laposte.net
Date de début ou date limite de l'événement: 
25/11/2022
Ville de l'événement: 
Boulogne-sur-Mer (France)
Type d'événement: 
Appels à contribution
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
figures du passé, postérité, mémoire, représentations, transfigurations, biographie, authenticité, littératures, histoire locale, histoire nationale

Usages du passé et imaginaire politique dans la littérature bourguignonne

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
Il s'agira de réfléchir sur l'imaginaire politique bourguignon, les modalités et les finalités de l’appropriation du passé dans la littérature écrite à la cour de Bourgogne (fin du XIVe-début du XVIe siècle).
Colloque international : Usages du passé et imaginaire politique dans la littérature bourguignonne Boulogne-sur-Mer, Centre universitaire du Musée, 19-21 octobre 2022 Université Littoral Côte d’Opale, UR 4030 HLLI Organisateurs : Jean Devaux, Elena Koroleva, Grace Baillet Cette manifestation scientifique s’inscrit dans le prolongement des rencontres internationales consacrées à la littérature bourguignonne qui se sont tenues depuis 2005 à l’Université Littoral Côte d’Opale. Au cours du colloque qui se tiendra à Boulogne-sur-Mer du 19 au 21 octobre 2022, il s’agira d’explorer l’imaginaire politique bourguignon et de réfléchir sur les modalités et les finalités de l’appropriation du passé dans la littérature écrite à la cour de Bourgogne entre la fin du xive et le début du xvie siècle. Le corpus sur lequel porteront les analyses pourra s’étendre aux histoires universelles et chroniques régionales retraçant l’histoire des diverses principautés bourguignonnes, aux œuvres épiques, romanesques et théâtrales ainsi qu’aux textes relevant de l’histoire immédiate. Axes de recherche Exploiter les grandes figures du passé Dans L’Automne du Moyen Âge (1919), Johan Huizinga soulignait déjà le rôle qu’avait revêtu « le culte du héros » au sein de la noblesse des derniers siècles du Moyen Âge : « La vie chevaleresque est une imitation ; imitation des héros du cycle d’Arthur ou des héros antiques, peu importe1 ». Les vertus du prince étant considérées comme le fondement même du bon gouvernement, la littérature écrite à la cour de Bourgogne pourra être envisagée sous l’angle de sa dimension exemplaire et de sa portée didactique. On se penchera dans cette perspective sur les œuvres bourguignonnes consacrées aux grandes figures du passé, dont Alexandre, Girart de Roussillon, ou encore Charlemagne2, qui offraient aux ducs et aux seigneurs de leur entourage des modèles de comportements chevaleresques et princiers. Au-delà de l’exemplarité personnelle, les personnages de l’Antiquité gréco-romaine ainsi que ceux de l’histoire nationale ou locale apparaissent aussi et avant tout comme des héros fondateurs. L’on songe par exemple à l’instauration des tournois et de la chevalerie par Alexandre dans le Perceforest ou à la fondation des pays de l’Occident par des rescapés troyens, thème de nombreuses chroniques et compilations d’histoire ancienne écrites pour les ducs et leurs héritiers, comme la Fleur des histoires de Jean Mansel et les Illustrations de Gaule et singularitez de Troyes de Jean Lemaire de Belges. C’est cette dimension politique conférée aux grandes figures du passé qu’il s’agira de déceler dans le cadre du colloque. Seront particulièrement bienvenues les contributions portant sur les récits de fondation incorporés aux chroniques régionales, comme la traduction de la Chronographia de Jean de Beka, relatant l’histoire des comtés de Hollande et de Zélande, ou les Chroniques de Hainaut de Jean Wauquelin. (Ré)inventer le passé Selon Paul Ricœur qui a analysé les manipulations de la mémoire pratiquées par les détenteurs du pouvoir dans le chapitre 2 de son essai La mémoire, l’histoire, l’oubli, celles-ci se réalisent avant tout dans le récit, « l’idéologisation de la mémoire [étant] rendue possible par les ressources de variation qu’offre le travail de configuration narrative3 ». Il conviendra d’examiner les choix narratifs des auteurs de la cour de Bourgogne qui réimaginent le passé en fonction des besoins du moment présent. On s’intéressera au processus de transformation du texte au terme de l’opération de réécriture, de traduction et/ou de compilation effectuée par les écrivains, en identifiant les nouveaux éléments introduits par rapport aux sources et en se demandant dans quelle mesure les œuvres littéraires ainsi produites se conforment à l’idéologie ducale et contribuent à l’élaboration du mythe politique bourguignon. À titre d’exemple, citons la création, dans les années 1440-1470, de tout un corpus de textes exploitant le voyage des Argonautes en quête de la Toison d’or, un thème dont le succès est directement lié aux activités de l’ordre de la Toison d’or, fondé par Philippe le Bon en 1430. D’autres textes offrant une image du monde grec pourraient être examinés, comme la version « littérale » de l’Histoire d’Apollonius de Tyr, qui, tout en restant proche du texte latin, aborde des thématiques politiques pouvant susciter l’intérêt des lecteurs du milieu culturel de la cour de Bourgogne. On étudiera également le discours que les écrivains tiennent sur leur propre travail de réappropriation du passé dans les parties liminaires, en particulier dans les prologues, mais aussi dans des commentaires dispersés au sein de leur récit. Il sera par exemple opportun d’aborder en ce sens le corpus des prologues rédigés par David Aubert pour les ouvrages qu’il transcrivit pour le duc Philippe le Bon. Représenter le passé Dans le cadre de cet axe, il s’agira de s’interroger sur le rôle des représentations du passé dans la mise en scène du pouvoir. Soucieux d’affirmer leur puissance politique, les ducs de Bourgogne cherchaient à l’exhiber avec ostentation. Diverses célébrations offraient un environnement propice pour déployer les fastes : « joyeuses entrées » dans les différentes villes de leurs territoires ; banquets et réceptions solennelles ; chapitres de l’ordre de la Toison d’or ; festivités en rapport avec les grands événements familiaux, à l’instar du mariage de Philippe le Bon et d’Isabelle de Portugal (1430), faits politiques importants, comme le congrès d’Arras (1435). Les figures et événements glorieux de l’histoire ancienne sont souvent convoqués dans l’historiographie d’actualité afin de marquer ces occasions et d’établir des parallèles entre les héros du passé et les représentants de la dynastie ducale. Si plusieurs études, notamment celles de Marie-Thérèse Caron, ont déjà été consacrées au célèbre Banquet du Faisan de 1454, ce colloque offrira l’occasion d’examiner sur de nouveaux frais les entremets de Jason mis en scène lors du banquet, afin de mieux cerner leur place dans le paysage culturel de l’époque et leur influence sur la production littéraire de la seconde moitié du xve siècle. L’on pourra aussi mener des études sur le corpus théâtral bourguignon, d’abord sur les pièces de théâtre dont le sujet est puisé à la « mythistoire4 », comme les Epitaphes d’Hector et d’Achille de George Chastelain, montées lors des fêtes de Nevers en 1454, mais aussi sur les dialogues et les débats impliquant des personnages illustres du passé et destinés à être joués ou au moins déclamés, même si l’on ignore aujourd’hui les circonstances exactes de leur production scénique5. Enfin, les contributions pourront explorer la relation texte-image dans les manuscrits enluminés de la bibliothèque ducale et des collections des seigneurs appartenant à l’entourage des ducs, afin d’examiner comment les représentations du passé participent de la construction de l’imaginaire politique bourguignon. Comité scientifique international Catherine Gaullier-Bougassas, Professeur à l’Université de Lille Jean-Claude Mühlethaler, Professeur à l’Université de Lausanne Anne Schoysman, Professeur à l’Université de Sienne Graeme Small, Professeur à l’Université de Durham Les propositions de communication accompagnées d’un argumentaire d’une dizaine de lignes et d'un bref curriculum vitae sont à envoyer aux organisateurs avant le 15 octobre 2021 : Jean.Devaux@univ-littoral.fr, elena.koroleva@univ-littoral.fr, ulcogracebaillet@gmail.com 1 J. Huizinga, L’Automne du Moyen Âge, trad. fr. J. Bastin, Paris, Payot, 1975, p. 72. 2 Les faicts et conquestes d’Alexandre le Grand et le Girart de Roussillon de Jean Wauquelin, Les croniques et conqueste de Charlemaine de David Aubert. 3 P. Ricœur, La mémoire, l’histoire, l’oubli, Paris, Seuil, 2000, p. 103. 4 Pour ce terme, voir J. Mali, Mythistory : The Making of a Modern Historiography, Chicago, University of Chicago Press, 2003. 5 Cl. Thiry, « Débats et moralités dans la littérature française du xve siècle : intersection et interaction du narratif et du dramatique », Le moyen français, t. 19, 1986, p. 203-244.
Nom du contact: 
Grace Baillet
Courriel du contact: 
ulcogracebaillet@gmail.com
Adresse postale: 
34 Grande Rue 62200 Boulogne-sur-Mer
Suggéré par: 
Baillet Grace
Courriel: 
ulcogracebaillet@gmail.com
Jean.Devaux@univ-littoral.fr
ulcogracebaillet@gmail.com
Date de début ou date limite de l'événement: 
19/10/2022
Date de fin de l'événement: 
21/10/2022
Ville de l'événement: 
Boulogne-sur-Mer
Type d'événement: 
Appels à contribution
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
littérature bourguignonne, Moyen Âge, politique, imaginaire, représentations, passé, usages

Écritures de l'ailleurs. Négociants, émigrés, missionnaires et galériens (2ème éd.)

Contenu de l'annonce: 

"Écritures de l’ailleurs" résulte de plus de trente ans de recherches de l’auteur et d’une fascination qui remonte sans doute plus loin : pour les voyages et pour cette littérature qu’on appelle aussi viatique ou hodéporique.
Mais plutôt que de littérature on parle ici d’écritures, à...

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Catégorie principale: 
Suggéré par: 
tab edizioni
Courriel: 
info@tabedizioni.it
ISBN: 
978-88-9295-110-5 (cartaceo) e 978-88-9295-113-6 (digitale)
Anonyme
Éditeur: 
tab edizioni | L’Harmattan
Lieu de parution: 
Roma | Parigi
Date de parution: 
Lundi, Janvier 25, 2021
Date de mise en ligne: 
Lundi, Janvier 25, 2021
URL: 
https://www.tabedizioni.it/shop/product/ecritures-de-l-ailleurs-436
Mots-clés: 
écriture; voyage; littérature; littérature viatique; littérature hodéporique; textes; négociants; émigrés; missionnaires; explorateurs; colonisateurs; galériens; ailleurs; itinérance; apprentissage; divertissement.
Site web de référence: 
www.tabedizioni.it

Letteratura Ragione Represso

L'eredità critica di Francesco Orlando

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
Convegno internazionale dedicato all'eredità intellettuale di Francesco Orlando (1934-2010) come teorico, metodologo e critico della letteratura e dei fenomeni letterari nel linguaggio umano.
ORGANIZZATO DA: Stefano Brugnolo, Francesco Fiorentino, Gianni Iotti, Luciano Pellegrini, Sergio Zatti PISA, 6-8 MAGGIO 2021 SU MI C R O S O F T TE A M S: iscriversi a convegnorlando2021@gmail.com E S U YO U T U B E : SE MI N A R I O D'IN T E R P R E TA Z I O N E TE S T U A L E - MI M E S I S – YO UTU B E GIOVEDÌ 6 MAGGIO, ORE 9:00 Saluti e apertura dei lavori: Alessandra Lischi DELEGATA DEL RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DI PISA PER LA COMUNICAZIONE E LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA Roberta Ferrari DIRETTRICE DEL DIPARTIMENTO DI FILOLOGIA, LETTERATURA, LINGUISTICA Gianpiero Rosati PRESIDE DELLA CLASSE DI LETTERE DELLA SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA Presiede e introduce: Paolo Tortonese UNIVERSITÉ SORBONNE NOUVELLE - PARIS 3 Relazioni: Alfredo Stussi SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA - EMERITO, Francesco a Pisa negli anni della Normale Raffaele Donnarumma UNIVERSITÀ DI PISA, La formazione di compromesso. Sull'estetica di Francesco Orlando Aurélie Gendrat SORBONNE UNIVERSITÉ, La ricezione di Francesco Orlando in Francia: un tentativo di chiffonnage GIOVEDÌ 6 MAGGIO, ORE 15:00 Presiede e introduce: Mariolina Bertini UNIVERSITÀ DI PARMA Relazioni: Federico Corradi UNIVERSITÀ DI NAPOLI “L'ORIENTALE”, Francesco Orlando e il Barocco. Tra Rousset e Matte Blanco Francesco Pigozzo UNIVERSITÀ ECAMPUS, La letterarietà dei discorsi fattuali: il caso delle memorie personali Iacopo Leoni UNIVERSITÀ DI NAPOLI “L'ORIENTALE”, Referenti, codici e ritorno del represso nel romanzo francese tra le due guerre VENERDÌ 7 MAGGIO, ORE 9:00 Presiede e introduce: Guido Mazzoni UNIVERSITÀ DI SIENA Relazioni: Walter Siti SCRITTORE, Come si digerisce un maestro fuori moda Fabien Vitali CHRISTIAN-ALBRECHTS-UNIVERSITÄT ZU KIEL, La doppia scommessa. Per e malgrado Lampedusa Christian Rivoletti FAU ERLANGEN-NÜRNBERG, Costanti testuali, espansione di senso e rappresentazione della realtà Carlo Ginzburg SCUOLA NORMALE SUPERIORE - EMERITO, Pascal “al servizio dell'irreligione” VENERDÌ 7 MAGGIO, ORE 15:00 Presiede e introduce: Carla Benedetti UNIVERSITÀ DI PISA Relazioni: Alessandra Ginzburg PSICOANALISTA, Francesco Orlando dalla repressione all'inconscio non rimosso di Matte Blanco David Quint YALE UNIVERSITY, The Belatedness of the Thought of Francesco Orlando Valentino Baldi UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI SIENA, L'identificazione emotiva Valentina Sturli SORBONNE UNIVERSITÉ, Le figure dell'invenzione: una ricerca incompiuta di Francesco Orlando SABATO 8 MAGGIO, ORE 9:00 Presiede e introduce: Massimo Fusillo UNIVERSITÀ DELL'AQUILA Relazioni: Guido Paduano UNIVERSITÀ DI PISA, Francesco Orlando e la drammaturgia musicale Cristina Savettieri UNIVERSITÀ DI PISA, Storicità ed epoche nell'opera di Francesco Orlando Luca Danti UNIVERSITÀ DI PISA, Le figure del ciarlatano: una ricerca potenziale di Francesco Orlando Romano Luperini UNIVERSITÀ DI SIENA, Qualche considerazione conclusiva https://www.youtube.com/channel/UC2QiH2K5A0DPOnNJC-tumlw Microsoft Teams iscrivendosi a convegnorlando2021@gmail.com
Nom du contact: 
Luciano Pellegrini
Courriel du contact: 
convegnorlando2021@gmail.com
Suggéré par: 
Francesco Pigozzo
Courriel: 
francesco.pigozzo@uniecampus.it
Date de début ou date limite de l'événement: 
06/05/2021
Date de fin de l'événement: 
08/05/2021
Ville de l'événement: 
Pisa /online
Type d'événement: 
Colloques
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
Orlando, Letteratura, Teoria della letteratura, Ragione, Represso, Formazione di Compromesso, Logica simmetrica
Site web de référence: 

La Fabrique des récits médiévaux (XIIIe-XVIe siècles)

Résumé de l'annonce (2 lignes maximum): 
Manifestation répartie sur trois journées les 12 mai 2021, 10 et 11 février 2022 qui proposera une réflexion sur la fabrique du texte médiéval, sa matérialité et l’évolution des procédés de mise en forme du XIIIe siècle au XVIe siècle en se fondant sur différents types de récit.
Dans le cadre d’autres réflexions, les chercheurs se sont attelés à analyser les techniques d’écriture dans les récits médiévaux et ont appréhendé ces textes pour comprendre les modalités de transmission et de diffusion de la culture française. Pour aborder cette thématique sous un angle plus neuf, dans une double perspective, diachronique et comparatiste, nous envisagerons de sonder la structuration des récits médiévaux classiques et tardifs en laissant de côté les problèmes que peut rencontrer l’éditeur actuel lors de l’élaboration d’une édition critique pour mieux nous concentrer sur le texte dans son époque. Journées d’étude internationales La Fabrique des récits médiévaux (XIIIe-XVIe siècles) Bordeaux Mercredi 12 mai 2021 Visioconférence 9h00 Accueil Introduction 9h30-10h45 – Session 1 9h30 Véronique Winand (Fondazione Ezio Franceschini), « Sur la genèse des ‘troisième’ et ‘quatrième’ versions du Tristan en prose » 10h00 Sophie Lecomte (Scuola Normale Superiore di Pisa), « Dieu le veulle parcroistre en honneur autant que je le vouldroye : à propos des scènes courtoises dans Guy de Warwick en prose » 10h30 Discussion 10h45 Pause 11h15-12h30 – Session 2 11h15 Yosra Ferchichi (Université Paris-Sorbonne IV), « Des ‘ecriptures’ au livre imprimé dans Les angoysses douloureuses qui procedent d’amours d’Hélisenne de Crenne » 11h45 Françoise Fery-Hue (Ancien Ingénieur de Recherche au CNRS, affecté à l’IRHT, UPR 841), « Allégorie et politique dans l’écriture d’un poème "bourguignon" : le Livre des trois dames » 12h15 Discussion 12h30 Déjeuner 14h30-16h15 – Session 3 14h30 Adrien Quéret-Podesta (Institut d’Études Slaves de l’Académie Polonaise des Sciences, Poznań), « Langue, style et mise en forme dans les chroniques hongroises médiévales » 15h00 Priscilla Mourgues (Université Bordeaux Montaigne), « Pratiques de la répétition dans les récits viatiques du Livre des Merveilles (manuscrit BnF, fr. 2810) » 15h30 Delphine Demelas (Aberystwyth University), « Je vous chanteray commencement et fin. Le manuscrit cyclique et son influence sur la composition des textes épiques tardifs (XIVe -XVe siècle) » 16h00 Discussion 16h15 Conclusion Boulogne-sur-Mer Jeudi 10 février 2022 Centre universitaire du Musée 14h00 Accueil 14h30 Ouverture 14h50-16h00 – Session 1 14h50 Christelle Fairise (Membre associée du LEM, UMR 8584), « Poétique de la Saga des deux apôtres Jean et Jacques (Codex Scardensis, SÁM 1, c. 1350-1370, Islande) » 15h20 Marco Maulu (Université de Sassari), « Le cycle d’Huon de Bordeaux : du manuscrit BNU, L.II.14 de Turin au manuscrit BnF, fr. 1451. Le cas d’Esclarmonde » 15h50 Discussion 16h00 Pause 16h30-18h00 – Session 2 16h30 Filipe Alves Moreira (Universidade do Porto), « On the dispositio of the Portuguese Livro de Linhagens do Deão » 17h00 Maria Colombo Timelli (Università degli Studi di Milano), « Tables des matières et structure du livre : le Dialogus creaturarum (XIVe siècle) et ses traductions françaises » 17h30 Stefania Cerrito (Università degli Studi internazionali de Rome), « La collection de petits livres illustrés de Romain Morin (1530 1533) » 18h00 Discussion Vendredi 11 février 2022 Centre universitaire du Musée 9h30 Accueil 10h00-11h45 – Session 3 10h00 Martina Crosio (Università degli Studi di Milano), « La Vie en quatrains de saint Josse par Jean Miélot » 10h30 Justine Dockx (Université Polytechnique des Hauts-de-France), « Étude de la mise en page d’Anseÿs de Gascogne, mise en prose de David Aubert (manuscrit 9, Bruxelles, KBR) » 11h00 Grace Baillet (Université Littoral Côte d’Opale), « Michel Le Noir et Guerin de Montglave : le rôle des parenthèses dans les premiers imprimés » 11h30 Discussion 11h45 Déjeuner 14h00-15h10 – Session 4 14h00 Sergio Cappello (Università di Udine), « La fabrique des romans médiévaux au XVIe siècle » 14h30 Thibaut Radomme (Université de Fribourg), « Arcs narratifs et thématiques dans la Vie de saint Louis de Jean de Joinville : les modes de pensée médiévaux comme principes de structuration textuelle » 15h00 Discussion 15h10 Pause 15h40-16h50 – Session 5 15h40 Elisabetta Barale (Università degli Studi di Torino), « Une étude diachronique des procédés de structuration du Roman des deduis » 16h10 Kathy M. Krause (Université de Missouri-Kansas City), « Mise en recueil et mise en image du Pseudo-Turpin : un regard diachronique sur la réception de la chronique » 16h40 Discussion 16h50 Conclusion * Les personnes désirant assister à la première journée peuvent s'inscrire en cliquant sur le lien suivant : https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdTiGpsyZKqdjCDtWzOT5OxEfRDGapx13vKn1UhZUID3dvGUQ/viewform Un lien zoom leur sera transmis la veille de l'événement. Organisatrices : Grace Baillet (ULCO) et Priscilla Mourgues (UBM) Comité scientifique : Maria Colombo Timelli, Professeur à l’Università degli Studi di Milano, Langue et littérature françaises du Moyen Âge Jean Devaux, Professeur à l’Université du Littoral Côte d’Opale, Littérature française du Moyen Âge et de la Renaissance Nadine Henrard, Professeur à l’Université de Liège, Littérature française du Moyen Âge Danièle James-Raoul, Professeur à l’Université Bordeaux Montaigne, IUF, Langue et littérature du Moyen Âge Avec le soutien de : Université Bordeaux Montaigne, UR 4593 CLARE Université Littoral Côte d'Opale, UR 4030 HLLI.
Nom du contact: 
Grace Baillet
Courriel du contact: 
ulcogracebaillet@gmail.com
Adresse postale: 
10 rue du Donjon
Suggéré par: 
Baillet Grace
Courriel: 
ulcogracebaillet@gmail.com
Date de début ou date limite de l'événement: 
12/05/2021
Date de fin de l'événement: 
11/02/2022
Ville de l'événement: 
Bordeaux
Boulogne-sur-Mer
Type d'événement: 
Colloques
Catégorie principale: 
Mots-clés: 
fabrique, récits médiévaux, matérialité, mise en forme, évolutions des procédés

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